La frattura del pugile corrisponde alla frattura sottocapitale del quinto metacarpo. Il nome deriva dal fatto che classicamente è associata alla pratica del pugilato ( o più spesso a semplici pugni sferrati contro superfici rigide…)
Come si pone la diagonsi ?
La diagnosi è clinica con un’ulteriore conferma radiologica.
Come curare la frattura del pugile ?
Una frattura non scomposta puo esssere curata con un’immobilizzazione per 4 settimane su un tutore termoformato.
Per fratture poco o mediamente scomposte ( angolo di scomposizione inferiore a 70°) non vi sono ad oggi evidenze che la chirurgia sia superiore all’immobilizazione. Il Dr Fusetti ha pubblicato la sua esperienza in merito a questa terapia non chirurgica ( vedi pubblicazioni Dr Fusetti ) e partecipa ad uno studio sperimentale internazionale ( San Diego- USA / Geneve –CH ) per conoscere quale sia la miglior terapia non chirurgica. Una frattura scomposta ( angolo > 70°) necessita un intervento chirurgico .
Come si svolge l’intervento ?
L’intervento si svolge con un’anestesia parziale.. Tramite un’incisione di pochi cm alla base del polso il chirurgo introduce nell’osso alcuni fili metallici che riposizionano, in parte per effetto elastico interno, la testa del metacarpo. Dopo l’intervento viene applicato un tutore. La ripresa delle attività professionali e sportive va concordata con il chirurgo tenendo conto del tipo di professione, del tipo di sport e del tipo di frattura.
E l’immobilizzazione ?
In questo caso le verrà applicato un tutore in resina termoformata. L’immobilizzazione va continuata per 3-4 settimane. Con questi tutori è difficile praticare attività sportive soprattutto a livello agonistico. Questi tutori permettono comunque la ripresa delle attività professionali amministrative e di buona parte dei lavori leggeri.
Qual’è la prognosi dopo l’intervento ?
La prognosi è generalmente buona ma a condizione di seguire scrupolosamente le raccomandazioni del chirurgo e del medico di famiglia.
E se avessi una frattura mal consolidata ?
Una frattura consolidata in cattiva posizione può provocare dolori o difficoltà a chiudere il pugno. In alcuni casi si può notare un difetto di rotazione con dita che si accavallano o divergono in maniera evidente nel fare il pugno
Si operano queste fratture malconsolidate?
Certo, con un’osteotomia, intervento nel quale l’osso viene nuovamente fratturato con una mini-sega oscillante e successivamente fissato con placche o viti.
Quali risultati si possono attendere dall’osteotomia ?
Un osteotomia correttiva può essere impegnativa e domandare un attento calcolo pre-operatorio dell’angolo da correggere. I risultati di guarigione non sono sempre prevedibili e dipendono anche dal tipo di malunione e dall’età del paziente. Il fumo rallenta in maniera significatica la consolidazione ossea.
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