Cos’è lo scafoide ?
Lo scafoide ( o navicolare) è un osso del carpo . Il carpo è costituito dall’insieme della ossa che si situano tra il polso e le dita.

Cosa rpovoca una frattura dello scafoide ?
La frattura dello scafoide è in genere la conseguenza di una caduta con il polso esteso. In rari casi lo scafoide può rompersi spontaneamente  se indebolito da cisti o tumori.

E’ facile diagnosticare una frattura dello scafoide ?
La diagnosi di una frattura dello scafoide può essere difficile perché non sempre i segni clinici sono tipici. Le prime radiografie del polso non sempre riescono a mostrare una frattura, che rimane cosi “ occulta”.
Una frattura dello scafoide non riconosciuta precocemente può, a medio-lungo termine ,determinare serie conseguenze su tutte le ossa del polso.

Ma allora devo sempre fare questi esami complementari ?

No, é importante ricordare che non tutte le cadute sul polso  provocano una frattura dello scafoide e che l’uso di tecniche diagnostiche sofisticate e costose va riservato ai casi di fondato sospetto clinico.

Come migliorare la diagnostica ?

In caso di dubbio clinico il medico procederà a radiografie con incidenze particolari oppure ad esami piu sofisticati quali il CT-Scan o la risonanza. Recenti studi ( vedi link pubblicazioni Dr Fusetti )  hanno dimostrato che anche la sonografia ad alta risoluzione è uno strumento diagnostico valido.

Come curare una frattura dello scafoide ?

Una frattura scomposta necessita un intervento chirurgico . Una frattura non scoposta può essere curata con un’immobilizzazione prolungata ( 2-3 mesi) o con un intervento chirurgico mini-invasivo

E’ meglio operare o non operare le fratture non scomposte dello scafoide ?

Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche si possono ottenere gli stessi risultati sia con un intervento che con un’immobilizazione. Il maggior vantaggio dell’intervento è costituito dal fatto che il paziente non ha piu bisogno di immobilizzazione prolungata e può riprendere a breve tutte le sue attività professionali e sportive. Evitando l’immobilizazione prolungata il polso non perde mobilità.

Come si svolge l’intervento mini-invasivo percutaneo ?

L’intervento si svolge con un’anestesia parziale. La durata dell’intervento è variabile ma in casi di frattura non scomposta può essere molto breve. Tramite un’incisione di circa 1 cm alla base del polso e sotto guida di un fluoro-scan il chirurgo introduce una vite di compressione nell’osso fratturato.  Dopo l’intervento viene applicato per alcuni giorni un tutore. La ripresa delle attività professionali e sportive va concordata con il chirurgo tenendo conto del tipo di professione, del tipo di sport e del tipo di frattura.

E se scegliessi l’immobilizzazione ?

In questo caso le verrà applicato un tutore gessato o in resina termoformata che immobilizzazione del polso e del pollice mentre il gomito può essere lasciato libero. L’immobilizzazione va continuata fino a consolidazione della frattura, prevedibile tra la fine del 2° e del 3° mese. In alcuni rari casi l’immobilizzazione può durare fino a 6 mesi. Con questi tutori è difficile praticare attività sportive soprattutto a livello agonistico. Questi tutori permettono comunque la ripresa delle attività professionali amministrative e manuali leggere.

Qual’è la prognosi dopo l’intervento ?

La prognosi è generalmente buona ma a condizione di seguire scrupolosamente le raccomandazioni del chirurgo e del medico di famiglia.

E se non si riconosce subito una frattura dello scafoide ?

Una frattura dello scafoide non riconosciuta può evolvere verso una pseudartrosi.

Cos’è una pseudartrosi ?

Una pseudatrosi è una frattura che non guarirà più da sola.

E se avessi una pseudatrosi allo scafoide ?

Una pseudatrosi  non è necessariamente subito sintomatica ma a livelllo dello scafoide porta quasi sempre, in tempi e modalità imprevedibili, ad un’artrosi del polso. Un’artrosi al polso provocherà  dolori e limitata mobilità.

Si operano le pseudatrosi dello scaf

E’ meglio operare le pseudatrosi delle scafoide per evitare l’artrosi. Se la pseudatrosi ha già provocato l’artrosi si possono valutare interventi palliativi.

E’ difficile la chirurgia delle pseudatrosi dello scafoide ?

La chirurgia delle pseudatrosi dello scafoide è impegnativa e può fare ricorso a tecniche microchirurgiche. I risultati di guarigione non sono sempre prevedibili e dipendono anche dal tipo di pseudartrosi, dall’età del paziente e dal tempo intercorso tra l’infortunio e la diagnosi. Il fumo diminuisce in maniera significativa le possibilità di successo di questi interventi.

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