La sindrome del canale carpale (o tunnel carpale) corrisponde ai sintomi provocati dalla compressione del nervo mediano sotto il legamento carpale anteriore a livello del polso.
Questa compressione si manifesta con un fastidioso formicolio, inizialmente notturno, nelle prime 3 dita della mano (pollice,indice e maggiore) e eventualmente con dolori alla mano o, più raramente, al braccio-spalla. Nei casi avanzati si osserva una diminuzione della sensibilità (tatto) che rende le attività quotidiane, e specialmente i movimenti di precisione, più difficili. Inoltre, in certi casi avanzati, i muscoli del pollice si atrofizzano provocando la debolezza della mano.
Come si pone la diagnosi ?
La presenza di sintomi classici fa sospettare al vostro medico curante o al chirurgo della mano una compressione del nervo mediano a livello del polso ma la diagnosi é confermata con un esame preciso, detto ENMG (elettro-neuro-miogramma). Questo esame misura l’importanza della compressione e viene effettuato da un neurologo. Anche la sonografia puo dare informazioni molto utili a complemento della diagnosi
Come si può trattare il tunnel carpale ?
Il trattamento può essere inizialmente non-chirurgico con una stecca che il paziente porta di notte o per certi lavori manuali.
In alcuni casi un’iniezione di cortisone porta un miglioramento la cui durata è variabile. L’infiltrazione puo essere una soluzione adatta a chi ha disturbi marcati e resistenti alla terapia ( stecca) ma un bilancio elettrofisiologico ancora rassicurante. L’infiltrazione viene effettuata in studio medico e le complicanze sono rare ( reazioni allergiche, disturbi della glicemia o della pressione arteriosa, alterazioni cutanee al sito di infiltrazione, rossoere al viso). Una lesione nervosa o una reazione allergica anafilattica sono estremamente rare seppur descritte in letteratura.
L’intervento chirurgico viene proposto quando il trattamento conservatore non è più efficace o quando i disturbi del paziente, l’esame clinico e l’ ENMG mostrano che si tratta di una compressione severa o di lunga durata.
Come si svolge l’operazione ?
Salvo eccezioni, l’intervento è ambulatoriale. Al suo arrivo in sala operatoria il medico anestesista, con un’iniezione, le addormenterà il braccio, che verrà disinfettato e coperto da teli sterili. L’intervento consiste “a fare spazio” al nervo compresso sezionando il legamento carpale anteriore.
L’intervento dura circa 15 minuti. La mano viene poi bendata, ma le dita vengono lasciate libere perché il paziente possa mobilizzarle rapidamente. Una stecca può venire applicata al polso per 10-15 giorni.
E dopo l’operazione ?
Salvo eccezioni legate alla sua età o al suo stato di salute dopo l’intervento, con l’accordo del medico anestesista, lei potrà rientrare a casa. Le verrà consegnato un foglio con alcune semplici raccomandazioni per evitare le complicazioni. Il medico di famiglia o il chirurgo della mano provvederanno a controllare la ferita dopo 2 giorni e a togliere i punti di sutura e la stecca dopo circa 15 giorni. L’incapacità lavorativa viene valutata di paziente in paziente .
E l’intervento endoscopico ?
La decompressione del nervo mediano può farsi tramite un’incisione di alcuni centimetri alla base del polso e con l’introduzione di una mini-telecamera . Premettendo che l’intervento endoscopico raccorcia lacicatrice di un solo centimetro rispetto all’intervento classico , é importante sottolineare come allo stato attuale delle conoscenze scientifiche questa tecnica non sia superiore alla tecnica classica. Secondo l’opinione di alcuni rinomati specialisti vi sarebbe un’incidenza di complicazioni leggermente maggiore legata all’intervento endoscopico . Dopo il boom di questa tecnica nello scorso decennio, buona parte dei chirurghi, compreso il Dr Fusetti, sono ritornati all’intervento classico a cielo aperto. In determinati e particolari casi la tecnica può venire comunque discussa e proposta.
Quali sono i rischi dell’operazione ?
La cura chirurgica della sindrome del canale carpale implica alcuni rischi di lesione del nervo mediano. In alcuni casi rari questo nervo ha infatti un tragitto anomalo che può sorprendere anche il chirurgo più esperto. Questo rischio aumenta se il paziente è già stato operato di tunnel carpale (recidiva). Anche se riparata subito una lesione del nervo mediano può lasciare dei dolori, dei disturbi della sensibilità e una debolezza del pollice. Come ogni intervento si possono osservare complicazioni legate alla formazione di un ematoma o di natura infettiva. La cicatrice resta spesso nelle prime settimane dolorosa e indurita. Il regolare massaggio della cicatrice permette nella maggior parte dei casi di risolvere questo fastidio transitorio. Un algodistrofia o una irritazione acuta e persistente del nervo sono rare. La formazione della cicatrice interna può portare ad una compressione del nervo dopo l’intervento (recidiva) o alla creazione di adesioni. Queste complicazioni sono rare ma non devono essere sottovalutate. Avverta il chirurgo della mano se soffre di malattie croniche o se prende regolarmente medicamenti che possono aumentare il rischio di sanguinamento (anticoagulanti, aspirina).
Farò ergoterapia dopo l’intervento ?
Salvo eccezioni, l’ergoterapia non è necessaria dopo un intervento di tunnel carpale.
Qual’è la prognosi dopo l’intervento ?
La prognosi è generalmente buona ma a condizione anche di seguire scrupolosamente le raccomandazioni del chirurgo e del medico di famiglia. Nei casi di compressione moderata e recente la funzione della mano è rapidamente ristabilita. Nei casi più avanzati o cronici il ricupero sarà lento e a volte incompleto.
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